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APPROFONDIMENTI

Condizionatore senza unità esterna: pro e contro

Sicuramente avrai già sentito parlare di condizionatori senza unità esterna, ma di cosa si tratta esattamente? E perché dovresti preferirlo a un modello più tradizionale?

Procediamo con ordine.

Come abbiamo spiegato nell’articolo riguardante i fondamenti della climatizzazione, ogni impianto ad espansione diretta è solitamente suddiviso in almeno due macchine distinte: una all’interno e una all’esterno dell’edificio.

Nel caso di un condizionatore senza unità esterna, invece, tutti i componenti si trovano in un’unica macchina, che viene perciò definita “monoblocco”.

Climatizzatore senza esterna

In essa saranno quindi presenti il compressore, l’evaporatore, il condensatore, la valvola di laminazione e via discorrendo. Le tubazioni frigorifere saranno completamente all’interno della macchina, pertanto sarà necessario fare solamente due fori in facciata per l’ingresso e l’uscita dell’aria, più un terzo piccolo foro per fare uscire il tubo di scarico condensa, che può essere convogliato in una grondaia.

I vantaggi sono abbastanza evidenti, poiché non avendo più la necessità di installare una motocondensante all’esterno, si riducono di molto i vincoli spaziali.

Molto spesso, infatti, capita di non poter installare un climatizzatore perché non si dispone di sufficiente spazio all’esterno, o ancora più semplicemente non si ha alcun balcone. In questi casi si cerca di posizionare l’unità esterna “appendendola” in facciata, ma anche così si hanno problematiche di tipo estetico, specialmente se si tratta di edifici storici.

Climatizzatore senza esterna

Un altro indiscutibile vantaggio è un’installazione più semplice e veloce: infatti, non dovendo posare le tubazioni di gas refrigerante, non saranno necessari scomodi e costosi lavori di muratura, né particolari competenze da frigorista. Il lavoro potrà essere eseguito da chiunque con abbastanza praticità nel fare i fori in facciata, fissare la macchina tramite apposite staffe e collegare l’alimentazione elettrica.

C’è però un grande svantaggio da non sottovalutare, ovvero la rumorosità.

E’ innegabile che il componente più rumoroso di un climatizzatore è il suo compressore ed è per questo che nei modelli splittati viene sempre lasciato nell’unità esterna. Perciò, se è vero che non disturberemo più i vicini di casa col rumore prodotto dalla motocondensante, anche se i moderni condizionatori monoblocco sono sempre più silenziosi, dormire o lavorare accanto a uno di questi può dare fastidio, se non si è abituati.

Un ulteriore cenno lo merita il condizionatore senza unità esterna per due camere, nel quale sono presenti un’unità master contenente tutti i componenti sopra descritti e una slave ad essa collegata tramite tubazioni frigorifere che ha al suo interno solo evaporatore e ventilatore. Esse possono essere accese in contemporanea oppure solo una alla volta.

Condizionatore senza unità esterna per due camere

Condizionatore senza unità esterna per due camere

Per ultimi, vanno anche ricordati i condizionatori portatili, dotati di rotelle per essere spostati in base alle necessità. Non richiedono alcun tipo di lavoro di muratura, ma è comunque necessario trovare il modo di scambiare aria con l’esterno e di scaricare la condensa, ad esempio portando le relative tubazioni a una finestra che resterà semiaperta. Alcuni modelli hanno una vaschetta integrata per la raccolta della condensa, ma calcola che in piena estate si riempie molto velocemente e c’è il rischio di doverla svuotare ogni dieci minuti!

Condizionatore portatile

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